Holly e Benji sulle pareti di Pontetetto grazie a LetColoursRulez

Abbiamo più volte parlato di street art e graffiti e dell’importanza di un’arte che parte dal basso per creare qualcosa di bello e colorato, solitamente in contesti urbani particolari di degrado o di edilizia fatta di troppo cemento. I graffiti non sono di certo una forma artistica nuova: esistono da molti anni ma la loro percezione è radicalmente mutata nel tempo. Non siamo più alla fine degli anni ‘90 dove erano associati all’illegalità e al vandalismo; adesso ci sono artisti super famosi e strapagati e la street art è ormai considerata una forma d’arte vera e propria.

Della scuola di qualche decennio fa, dove fare graffiti era una cosa underground, fanno parte Mariano Fazzi (Skill Hands) e Federico Bernardini (Freddy Pills) che insieme hanno creato il collettivo LetColoursRulez (letteralmente “lascia comandare i colori”). Lavorano soprattutto sul territorio di Lucca e Capannori e il loro interesse principale è quello di dare nuova bellezza a luoghi e contesti degradati, presi di mira dai vandali o semplicemente anonimi, promuovendo anche messaggi e valori positivi.

Li abbiamo incontrati mentre decoravano le pareti esterne dell’Impianto Sportivo di Pontetetto con murales dedicati a Holly e Benji, il famoso cartone giapponese degli anni ‘80. L’opera è stata realizzata nell’ambito del progetto “C’è vita nel quartiere” (di cui abbiamo parlato qui). “Abbiamo scelto Holly e Benji proprio perché essendo un impianto utilizzato principalmente da ragazzi ci sembrava un soggetto più ludico e adatto al contesto”.

Freddy e Mariano hanno una lunga esperienza di progetti con istituzioni locali e associazioni; la più significativa, in termini di durata ed opere realizzate, è quella con il Comune di Capannori nell’ambito di “StArt Graffiti Lovers”. Il progetto, durato circa 2 anni, ha visto la realizzazione di varie pareti in diversi luoghi da riqualificare oltre ad un corso di graffiti per ragazzi/e. All’interno del progetto è stata creata anche una mappa con una serie di pareti legali dove poter realizzare i propri graffiti, coniugando l’interesse all’abbellimento dell’edilizia urbana all’obiettivo che i due artisti portano avanti con i loro corsi, ovvero fornire gli strumenti per apprendere le tecniche di quest’arte e spenderla poi in contesti legali. Altro elemento fondamentale è quello di co-progettare con i ragazzi/e l’opera da realizzare: questo fortifica il senso di comunità e permette di creare qualcosa che i giovani possano guardare e sentire come proprio.

Tra i lavori principali segnaliamo il progetto sulla sportività realizzato allo stadio della Folgor Marlia. L’opera si focalizza su cinque concetti che caratterizzano gli aspetti peculiari di molte discipline sportive ovvero intuizione, determinazione, resistenza, lotta, velocità. Parole scritte sul muro insieme ad immagini di campioni italiani. Sempre nell’ambito di StArt, sono state decorate le pareti della sala prove “Fabrizio De André” del Centro Giovani Capannori con figure chiave della musica.

Per sottolineare l’importanza che il collettivo dà al messaggio sociale delle proprie opere, è importante ricordare il graffito realizzato fuori il Comune di Capannori per coprire delle svastiche. L’opera rappresenta Primo Levi e ci mostra una scritta significativa e importante: Tutti coloro che dimenticano il loro passato sono condannati a riviverlo.

Mariano e Federico hanno iniziato per divertimento e con progetti personali ma da un po’ di anni lavorano soprattutto su commissione. Per loro realizzare un muro rappresenta una cassa di risonanza importante, sia per lanciare messaggi sociali sia per dimostrare che un certo tipo di edilizia può essere migliorata con l’arte. Inoltre, considerano i graffiti una cosa fruibile da tutti e sicuramente aprire la finestra di casa e vedere una parete colorata piuttosto che il grigio del cemento può avere effetti molto benefici.

Infine, un altro aspetto fondamentale del loro lavoro è la parte didattica: anche il progetto di Pontetetto doveva essere realizzato insieme ai ragazzi/e ma non è stato possibile a causa delle norme COVID. Questa attività si sta invece concretizzando nel progetto San Vito Co Art (di cui abbiamo parlato qui), sempre in collaborazione con l’AICS Comitato Provinciale di Lucca. Il coinvolgimento degli adolescenti è la cosa che li stimola di più. Passando dalla storia della street art, iniziano un lavoro di co-progettazione, indagando che cosa vogliono fare i corsisti e sviluppano insieme delle idee, passando dai disegni di bozzetti fino alla co-produzione dell’opera.

Rendere la comunità protagonista delle installazioni artistiche, e in particolare il target più vulnerabile degli adolescenti, attraverso il coinvolgimento nella scelta dell’oggetto o della tematica, o la partecipazione attiva alle fasi realizzative, permette di aggiungere ulteriori impatti positivi come l’ampliamento del senso di appartenenza ai luoghi, la promozione della partecipazione inclusiva, l’integrazione fra diversi segmenti della cittadinanza.

Non ci stancheremo mai di sottolineare che attraverso la street art è possibile cambiare la percezione del contesto urbano, rendendolo un luogo non solo esteticamente gradevole, ma anche riconosciuto come uno spazio che riceve e merita attenzione e tutela. La differenza di osservazione fra un ambiente degradato e un altro invece in cui è presente e in corso un’operazione che ne mantiene o amplifica il valore, restituisce nella comunità un rinnovato sentimento di rispetto, considerazione e appartenenza.

Non vi resta che cercare in giro le opere realizzate da LetColoursRulez e seguirli sui loro canali social per maggiori informazioni e futuri progetti.

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Autore dell'articolo: Margherita

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