Release Radar di febbraio

Ecco una carrellata delle uscite musicali dell’ultimo mese che potreste aver perso e che vi consigliamo di ascoltare o di continuare a mantenerle nell’oblio. Prima però è purtroppo necessario un piccolo sunto necrologico delle ultime settimane.

Si sono sciolti i Daft Punk. L’annuncio è arrivato su YouTube proprio ieri, dove i Daft Punk hanno pubblicato un estratto del loro film del 2006 Electroma, accompagnato da un’illustrazione datata “1993-2021”. La notizia è stata confermata anche della loro addetta stampa. Non si conosce ancora il motivo dello scioglimento e probabilmente non lo conosceremo mai. Il loro ultimo album, Random access memories, era uscito nel 2013. L’ho ascoltato tantissimo e li ringrazio per questi 28 anni di elettro snobismo.

Addio a Chick Corea. Il pianista e tastierista statunitense è morto all’età di 79 anni per una rara forma di tumore. È stato uno dei più grandi pianisti della storia del jazz e ha avuto un ruolo fondamentale nella nascita del genere fusion. Ha vinto 23 Grammy Award e molti suoi pezzi sono considerati degli standard del genere. Con la sua band, da solista e in altre formazioni, Chick Corea ha registrato quasi novanta dischi. È morto anche Erriquez della Bandabardò, il 14 febbraio, a sessant’anni. Era malato da tempo. La mia generazione piange e ringrazia di tutta l’allegria, spensieratezza, poesia e ballo che ci ha regalato insieme alla banda.

E adesso ecco le uscite.

1) Black Country, New Road – For the first time

Quando voglio fare la radical chic mi lascio guidare dai consigli musicali di riviste di nicchia e a volte trovo cose interessanti tipo questo album breve e molto crazy: un po’ elettrico, un po’ punk, un po’ jazz. Questi ragazzi molto giovani vengono da Londra e pare che dal vivo siano molto bravi; io intanto ho divorato il loro album di esordio con gioia.

2) Magica Musica – Venerus

Il 19 febbraio è uscito il primo album di Venerus, artista milanese che mischia R&B, soul ed elettronica. Io l’ho conosciuto con Love Anthem e mi piace molto. La musica italiana ora pare essere solo ragazzoni indie depressi e trapper incazzati; un po’ di sano e semplice r&b pop sinuoso ci voleva! L’album è stato prodotto da Mace di cui parliamo a breve.

3) Mace – Obe

Questo album per me è una bomba: Mace, pseudonimo di Simone Benussi, è un produttore milanese attivo sulla scena rap da anni ma arrivato adesso alla strada solista. In Obe – che sta per Out of body experience (esperienza extra-corporea) – ha messo insieme 17 pezzi di grande varietà stilistica, radunando alcuni dei migliori rapper italiani: Salmo, Gué Pequeno, Noyz Narcos, Gemitaiz e altri musicisti che non si erano mai incontrati prima. Questo è il rap che voglio sentire!

4) System of a Down – Genocidial Humanoidz

La band di origine armena ha presentato in anteprima il video di questa canzone inedita dopo un live streaming di beneficenza per fornire aiuti umanitari agli armeni colpiti dal conflitto nel Nagorno-Karabakh. Non c’è altro da dire perché dopo una così lunga assenza uno si aspettava qualcosa di più di questo brano; li ringraziamo comunque perché ci hanno comunicato che sono in stand by ma vivi. Per ora infatti, non è previsto un nuovo album del gruppo.

5) Vivo – Andrea Laszlo De Simone

Il cantautore torinese ha pubblicato il suo nuovo brano accompagnato da un progetto visivo tramite sito che mostra le immagini riprese da webcam in diversi luoghi del mondo. La canzone è molto retrò e rendo merito a questo artista di avere un approccio alla musica molto diverso dallo standard medio attuale e di essere poetico e delicato. Io non lo conoscevo fino a poco tempo fa; ho visto condivisioni su condivisioni su Instagram e su playlist di Spotify e mi sono messa ad ascoltarlo. Non mi piace, non ci posso far nulla. I gusti son gusti. Ve lo segnalo comunque perchè se piace a molti un motivo ci sarà. Se lo scoprite fatemelo sapere.

6) Mahmood – Inuyasha

Nel suo nuovo singolo, arrangiato da Dardust, Mahmood cita i manga e ci conferma le sue doti canore e di nuovo artista pop italiano ma sinceramente ho preferito altro di lui. Ho ascoltato la canzone per intero solo una volta perchè al secondo minuto mi ha già annoiato. Sorry Mahmood, ci può stare.

7) Margherita Vicario – Orango Tango

Io a Margherita Vicario voglio molto bene e mi ha tenuto compagnia per gran parte del 2020 ma non ho ancora capito se la nuova canzone mi piace o no. Certo è molto orecchiabile e già canticchio il ritornello dopo solo 2 ascolti ma resto perplessa. Il brano è prodotto da Dade (Linea 77 e produttore per Inri, Torino) a cui voglio molto bene per tanti motivi, che ci conferma le sue doti. Tango tango tango, preferisco il mambo

8) Tash Sultana – Terra Firma

Tash Sultana è diventata grande e più pulita ma ci piace lo stesso. Ne sono stata letteralmente folgorata su YouTube anni fa, consacrando il tutto con un meraviglioso concerto che mi ha estasiato dall’inizio alla fine. I testi sono molto positivi e i suoni sono più adulti. Vi consiglio di ascoltarvela tutta se non la conoscete, dai primi video in da cameretta o come busker fino a questo album, dove è più matura e professionale.

9) NOGA EREZ – End of the road

Questa è la mia scoperta preferita del mese e ne vado proprio orgogliosa perchè mi piace tantissimo. Noga Erez è una cantautrice israeliana che ha lanciato questo bel singolo End of The Road, in attesa dell’album previsto a fine marzo. Questo è il singolo versione live; dall’album futuro ne sono già stati estratti quattro, tutti meritevoli di ascolto.

10) Madlib e Four Tet – Sound Ancestors

Four tet ha convinto Madlib a registrare questo album strumentale che mischia le due anime artistiche presenti ovvero quella hip hop del produttore statunitense e quella elettronica del musicista britannico. Bello davvero, mi piace. La gestazione è durata due anni e ne è valsa la pena.

Autore dell'articolo: Margherita

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