L’avventura dell’arte nuova – una mostra da vedere.

Dal 19 gennaio sono finalmente aperti di nuovo i musei in Toscana. Possiamo quindi approfittarne per visitare una delle numerose mostre al momento attive nella nostra Regione, oltre alle collezioni permanenti.

Tra queste c’è la doppia esposizione L’avventura dell’arte nuova | anni 60-80. Cioni Carpi | Gianni Melotti, visitabile alla Fondazione Ragghianti (Via San Micheletto 3, Lucca ) fino al 19 febbraio. Inaugurate il 2 ottobre scorso e sospese dal 5 novembre a causa dell’emergenza COVID, le due mostre, curate da Angela Madesani e da Paolo Emilio Antognoli, sono dedicate al milanese Cioni Carpi (1923-2011) e al fiorentino Gianni Melotti, due artisti poliedrici e inventivi. La mostra, che copre un periodo di grande fermento artistico in Italia, è un inno alla vivacità dell’invenzione e dello sperimentare: sono due distinte esposizioni ma collegate dal fil rouge della transmedialità, dell’audacia creativa, dell’esplorazione di forme d’espressione inedite.

La prima mostra è dedicata alle sperimentazioni di Cioni Carpi nato come Eugenio Carpi de’ Resmini. Personaggio solitario, ecologista, pensatore, poeta, sperimentatore, anticonformista; artista poliedrico e multiforme, fu un grande viaggiatore e nella sua carriera ha utilizzato molti linguaggi artistici. Inizia a dedicarsi alla pittura negli anni Cinquanta a Parigi; da qui si trasferisce ad Haiti, poi a New York e quindi in Canada, dove vive fino alla metà dei Sessanta. Negli Stati Uniti conosce Maya Deren, regista statunitense di origine ucraina, che lo spinge verso la sperimentazione cinematografica realizzando numerosi film d’artista. Sperimenta inoltre nel teatro e collabora anche con alcuni compositori. Carpi, uno dei pochi esponenti italiani del gruppo della Narrative Art, ha inoltre utilizzato per la sua ricerca la fotografia, le installazioni, le proiezioni di luce, il video. Torna definitivamente a Milano a fine anni ‘60. La sua ricerca è focalizzata su temi quali la vittoria del forte sul debole, la memoria, la riflessione sul senso dell’esistenza, il rapporto con la natura e l’essere umano.

La mostra alla Fondazione Ragghianti comprende il percorso artistico di Carpi dal 1960 agli anni Ottanta, con circa trenta opere tra dipinti, installazioni, lavori fotografici, filmati, disegni, progetti e libri creati dall’artista in unica copia.

La seconda mostra riguarda l’opera di Gianni Melotti (Firenze, 1953) dal 1974 al 1984, e documenta lo sviluppo dei primi dieci anni di attività del suo lavoro artistico, dalle sperimentazioni cameraless in bianco e nero alle sue coloratissime opere tridimensionali, realizzate con materiali cibachrome su tessuti decorati. Dal 1974 è fotografo di art/tapes/22 studio fiorentino dove transitano alcuni degli artisti più innovativi della scena internazionale, tra i quali Lanfranco Baldi, Bill Viola, Giuseppe Chiari; studio che insieme a librerie e gallerie d’arte ha rappresentato un centro-chiave per l’arte contemporanea in Italia.

Alla Fondazione Ragghianti è esposta una trentina di lavori di Melotti. Tra le realizzazioni emblematiche si ricordano: Giallo (1979), installazione site-specific con fotografie e testi ambientata in un parcheggio genovese; Ritratti nella rete (1982), serie di polaroid che Melotti scatta agli amici mascherati con una calza a rete.

Potete visitare le esposizioni di questi due artisti gli orari sono i seguenti: dal lunedì al venerdì dalle ore 10 alle 13 e dalle 15 alle 19. Per maggiori informazioni: https://www.fondazioneragghianti.it/

(Fonti: Fondazione Ragghianti, Artribune)

Autore dell'articolo: Redazione

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *