“Il mio caro amico Stefano”

RECENSIONE DEL LIBRO “SE SCORRE IL SANGUE” (Sperling&Kupfer, 2020)

Beh, si dice chi trova un amico trova un tesoro ed io, dal lontano 1992, penso di aver trovato uno scrigno magico che mi ha aperto un’amicizia lunga e prosperosa.

Il mio caro amico si chiama Stefano (l’ho italianizzato perché mi piace andare controcorrente) ed in un certo senso è un re. In realtà lo conoscono bene anche molti di voi. Il suo vero nome è Stephen King (Il Re del brivido). Io lo considero un caro amico perché da 28 anni si presenta in casa mia (oppure nel luogo dove passo le vacanze) una, due o anche tre volte l’anno e passo con lui molto tempo. In sua compagnia viaggio per mondi sconosciuti ma anche conosciuti, vivo emozioni forti e anche sentimentali, entro in punta i piedi nelle vite dei suoi personaggi e credo che la mia coscienza sia stata formata anche dal suo modo di scrivere su determinati argomenti. E’ passato tanto tempo da quando diciottenne iniziai a leggere “Misery” ed entrai nel suo mondo e nel mondo della lettura ed oggi lui è ancora qui a farmi compagnia.

Dopo questa premessa, che mi sembrava doverosa, mi accingo a fare una sorta di recensione al suo ultimo libro, uscito in Italia il 14 maggio 2020, dal titolo “Se scorre il sangue”. Sembra un titolo per maggiori di 18 anni ma semplicemente usa una frase legata al mondo giornalistico. Infatti si usa dire quando si parla di notizie che “Se scorre il sangue, si vende”. Il titolo è anche quello di un racconto dei quattro presenti in questa raccolta e, come vi anticipavo prima, riesce sempre a soffermarsi sul vero orrore che è presente nella vita reale, anche in un racconto che appare come solo letteratura di suspance e paura. In questo caso: corsa di giornalisti alla ricerca di scoop su eventi tragici quasi che sperano che avvengano per poter poi farci un pezzo o un servizio sopra. Non aggiungo altro, solo che in questo racconto per gli appassionati, c’è la presenza di un personaggio ormai familiare, Holly Gibney.

Il primo racconto che troviamo in ordine ha il titolo “Il telefono del signor Harrigan” nel quale si intreccia la storia di un anziano signore e di un ragazzo e come avrete capito ci sarà di mezzo un telefono che avrà un ruolo fondamentale. Come sempre King trasforma questi incontri generazionali in perle di saggezza pieni di insegnamenti che partono da ambedue i protagonisti. Mi emoziona sempre questo raccontare l’unione di generazioni che sembrano agli antipodi ed invece si uniscono perfettamente come tessere di un puzzle.

Il secondo racconto presente nella raccolta si intitola “La vita di Chuck”. Il tutto parte dalla scritta su di un cartellone pubblicitario. Il racconto è diviso in tre atti legati e scollegati contemporaneamente in un modo del tutto inaspettato ed emozionante. Ci sono stati due momenti in cui mi sono uscite le lacrime (non mi capita spesso ma quando accade sono stranamente felice) e sono stato catapultato in un mondo (o erano mondi?) indimenticabile.

L’ultimo racconto è “Ratto” nel quale un abile scrittore, per ritrovare le giuste motivazioni e facoltà perdute, decide di andare nella vecchia baita dove incontrerà un piccolo amico. Forse più un aiutante vista la situazione. Anche quest’ultimo racconto mi ha fatto riflettere molto, in questo caso sule capacità personali che ognuno ha ma che a volte non riesce a tirar fuori.

Comunque un buon libro, credo che se non da tutti i racconti, ma sicuramente da uno o due usciranno anche dei film. Io, lo so, sono di parte ma vi invito a leggerlo come a leggere altri suoi libri. Aveva proprio ragione la mia prof di italiano. Quando salutò la classe in terza media regalò un libro a testa. Io quell’estate non lo lessi (lo feci qualche anno dopo), non ero ancora il lettore che sono diventato, ma tempo fa lo aprii e rilessi la dedica che la prof aveva scritto in prima pagina : Un libro , a volte, è meglio di un amico. Sottoscrivo. Oggi ho una piccola biblioteca, con oltre 600 libri, dove parecchio spazio lo occupano tutte le opere di King grazie al quale ha avuto avvio il mio viaggio di lettore. Quindi come non ringraziare il mio caro amico Stefano. E a tutti voi buona lettura.

Autore dell'articolo: Alessio

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